Testi di Saverio Bonani
Nelle zone umide salmastre la flora è numericamente povera e quanto mai monotona, ma altamente specializzata per poter vivere in un ambiente ostile, che può essere considerato quasi “estremo”. I vegetali sviluppano adattamenti molto efficaci e questa flora viene denominata “alofila”, parola nata dall’unione di due vocaboli di origine greca (alos = sale e filè = amico).
Il sale disciolto nell’acqua è il maggiore agente di specializzazione nei confronti della flora, che si difende con opportuni accorgimenti selezionati nel corso dei millenni per regolare il bilancio idrico. Molte di queste specie erbacee hanno un aspetto “succulente” cioè più o meno carnose, tipico di una pianta grassa. Particolari tessuti presenti nelle foglie e nel fusto immagazzinano l’acqua da utilizzare nei periodi stagionali caratterizzati da una certa aridità.
La consistenza carnosa è valutabile a vista, ma ancora meglio al tatto, semplicemente spezzando un rametto o uno stelo. Queste piante hanno quindi un aspetto simile a quelle che vivono nei deserti, dove l’acqua è estremamente rara. Un’altra strategia messa in atto dalla flora è quella di cutinizzare i tessuti (ispessimento e ricchi di peli di colore chiaro) per ostacolare l’evaporazione e la traspirazione dell’acqua.
I suoli emersi permanentemente o per la maggior parte dell’anno sono caratterizzati dalla presenza di acqua circolante, dove la concentrazione del cloruro di sodio raggiunge valori ancora più elevati di quelli misurati nelle acque libere, creando un’elevata pressione osmotica. Le specie alofile sono quindi piante contemporaneamente adatte ai suoli aridi e salati e presentano gradi e modi diversi di adattamento a questa combinazione di fattori limitanti.
La flora di questi ambienti umidi inondati perennemente o per buona parte dell’anno è costituita in prevalenza da piante erbacee e fruttici, con un aspetto spesso poco appariscente all’occhio umano, ma peculiare, adattate ad un ambiente variabile in relazione al continuo mutare del livello delle acque e della salinità. Invece gli arbusti e gli alberi tipici sono meno frequenti, in quanto hanno la necessità di avere un territorio ecologicamente più evoluto e di ancorare le loro radici in un terreno meno ricco di acqua e più stabilizzato.
Specie segnalate in Valle Cannevié
Rettili che vivono stabilmente legate all’ambiente acquatico. Quelle presenti in Italia sono oltretutto dulciacquicole, per cui le condizioni ambientali delle zone umide di acqua salmastra risultano loro poco favorevoli. Per questa ragione in Valle Cannevié la fauna erpetologica è rappresentata da poche specie.
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